 
	Amedeo Fiorese nasce a Bassano del Grappa nel 1939. Discendente da generazioni di musicisti, quasi per predizione, ricevette il nome  
		del prozio e illustre compositore di musica e pianista. La sua vena artistica non tardò a rivelarsi. Aveva solo sei anni quando, sulla  
		riva del Brenta, cercava l’argilla, scavando con le mani, per modellare le figure del presepe che venne poi premiato dal suo parroco.  
		L’entusiasmo che ne derivò, l’innato talento artistico e una passione irrefrenabile per l'arte lo portano a soli 17 anni a vincere  
		il primo premio al Concorso del Vaso Triveneto di Nove. Fu così interpellato dal direttore della commissione Giorgio Wenter Marini,  
		che saggiate le sue potenzialità, lo invitò ad iscriversi all’Istituto d’Arte i Carmini di Venezia e poi lo selezionò tra più di mille  
		allievi del primo anno, per illustrare le cartoline dell’Istituto con due sue opere. Portati a termine gli studi artistici presso  
		l’Istituto d’Arte di Venezia nel 1958, e ottenuta l’abilitazione a Padova nel 1963, nei venti anni successivi insegnò disegno presso  
		diversi istituti medio-superiori. Parallelamente, l’esperienza lavorativa accumulata durante gli anni Settanta nella Fonderia Bonvicini  
		di Verona, dove ebbe modo di imparare nuove tecniche e di confrontarsi con importantissimi artisti quali Giorgio de Chirico, Salvador  
		Dalì, Arnaldo Pomodoro, Pablo Picasso, Luciano Minguzzi, Giacomo Manzù e Alberto Viani, fu una fondamentale tappa della sua crescita  
		artistica, caratterizzata da una costante ricerca materica e polimaterica e da continue sperimentazioni tecniche. Un'arte poliedrica  
		dalla fantasia prorompente e dall'originale tecnica compositiva fonte non solo d'ispirazione ma anche d'imitazione e contraffazione  
		per generazioni di ceramisti, sculturi, orafi e designers rinnomati.
Da qui una carriera artistica costellata da successi: a 17 anni  
		vince il secondo premio alla Mostra della Ceramica “Gare di Mestiere” al Salone Internazionale di Vicenza (1956) e l’anno dopo la  
		medaglia d’argento dell’E.N.A.P.I. alla II Mostra Nazionale Ceramica a Gubbio (1957); a 19 anni si afferma a livello internazionale  
		esponendo per la prima di tre presenze consecutive (1958-1960-1962) alla Biennale d’arte di Venezia; nel 1962 si afferma nel campo  
		orafo col premio Grazia per la realizzazione di medaglie in oro opaco; negli anni '60 e '70 è protagonista di diverse esposizioni  
		personali tra cui alla Galleria Bevilacqua La Masa di Venezia e alla Villa Reale di Monza ed inaugura la prima galleria personale  
		permanente di proprietà alle porte di Bassano del Grappa, lungo la strada provinciale che collega Bassano a Marostica; nel 1975, al  
		33° Concorso Internazionale di Faenza, una sua opera realizzata in trafila e rielaborata con grande maestria e creatività viene selezionata  
		dal comitato giapponese del Chunichi International Exhibition per una serie di mostre in Giappone nelle città di Nagoya, Tokyo, Osaka,  
		Kanazawa;  nel
 
	 
	 
	 
	 
	